L'Istituto Italiano di Formazione in Analisi Bioenergetica è un’organizzazione professionale composta da psicoterapeuti i quali, già dall’inizio degli anni '80, trovarono nella psicoterapia corporea un ambito di comune e profondo interesse condiviso.
Il progetto di riferimento, che portò poi alla fondazione dell’Istituto nel 1990, fu quello di adottare e diffondere un modello teorico e un metodo psicoterapeutico in cui i paradigmi di riferimento fossero basati sul concetto di integrazione corpo-mente e dove lo studio e il tentativo di comprensione del funzionamento individuale fosse di tipo unitario e non più dicotomico.
Tale scelta, l’entusiasmo che la accompagnò e l’evidente qualità e originalità del lavoro in ambito clinico e formativo che ne conseguì, portò Alexander Lowen, nell’anno 1990, a riconoscere personalmente l’Istituto che divenne successivamente affiliato dell’International Institute for Bioenergetic Analysis (I.I.B.A.) e rappresentante ufficiale del metodo in Italia.
L'analisi bioenergetica è un metodo, che combina psicoterapia verbale e corporea. Il concetto di integrazione è basato sul fatto che mente e corpo formano un'unità. Noi siamo i nostri pensieri, emozioni, sensazioni, impulsi ed azioni.
Gli interventi in analisi bioenergetica sono infatti definibili come interventi complessi, nel senso che prevedono l'analisi del profondo secondo un approccio che procede partendo sia dal versante psichico, sia da quello corporeo: i temi emergenti, infatti, vengono affrontati ed evocati utilizzando sia il canale che, partendo dal piano mentale ed affettivo conduce al coinvolgimento corporeo, sia il canale opposto: ovvero quello che partendo dalla respirazione, dal movimento e dall'espressione corporea permette l'emergere di vissuti emotivi inconsci consentendone quindi anche il recupero e l'elaborazione a livello mentale ed affettivo. In entrambi i casi, comunque, il processo regressivo e il successivo processo di consapevolizzazione, vengono fortemente stimolati e favoriti proprio dal coinvolgimento unitario dell'organismo, ovvero a livello sia psichico che somatico.
L’Istituto nasce a Milano nel 1988 come centro di studio e applicazione clinica degli approcci psicoterapeutici corporei integratati più innovativi orientati alla crescita personale e alla consapevolezza di Sé. Sin dall'inizio si sviluppa un'intensa attività di ricerca scientifica per comprendere le basi scientifiche, neurofisiologiche e psicopatologiche dei concetti di “blocco” e di “corazza”, dei “caratteri” (neuropersonalità) e della consapevolezza di Sé, in relazione all’intervento clinico psicosomatico. Utilizzando avanzati elettroencefalografi e test psicologici sono stati studiati sia gli stati patologici, come lo stress, l'ansia, la depressione e in particolare i traumi, in cui il Sé e l’unità psicosomatica mostrano di perdere coerenza (EEG) e frammentarsi, sia gli effetti psicoterapeutici delle pratiche di consapevolezza profonda, tipici della meditazione e della mindfulness, integrate col lavoro sul corpo e sulle emozioni, in cui la coscienza psicosomatica di Sé mostra un miglioramento della coerenza (eeg) e dell’integrità. Un campo di ricerche e applicazioni cliniche che sono state efficacemente utilizzate nella psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo.
Nel 2007, in occasione del cinquantenario della morte di Wilhelm Reich, viene costituita l’Associazione di Promozione Sociale denominata Istituto Reich per la prevenzione primaria e la psicoterapia corporea”.
L’associazione prende il nome da Wilhelm Reich e da sua figlia Eva e vuole essere prosecutrice delle loro ricerche e attività nell’ambito della prevenzione, della salute e della psicoterapia corporea.
Mantenendo le proprie radici nel Funzionalismo Energetico, l’Istituto intende correlare il modello teorico e metodologico reichiano e post-reichiano con gli studi sulle relazioni primarie, con quelli sull’attaccamento, con l’infant research, con le neuroscienze e con tutte le ricerche in campo scientifico e sociale orientate verso la promozione della qualità della vita, del benessere e della salute.
L’Istituto promuove il benessere fisico e psichico dei bambini e dei loro genitori e informa la coscienza sociale sull’importanza che il legame primario tra madre, padre e neonato ha per lo sviluppo della salute in generale e della salute mentale e sociale, attuale e futura.
Oltre a ciò l’attività di prevenzione e benessere si centra sulla preparazione al parto per coppie, sul Massaggio Bioenergetico Dolce Neonatale e sul Parenting the Parents.
L’Istituto Sviluppo Interazione George Downing Karis nasce nel Maggio 2010 dopo 22 anni di collaborazione con il prof. George Downing, ideatore della Body Therapy e della Video Intervention Therapy. La Body Therapy di George Downing nasce negli anni ‘80 con riferimento teorico alla psicoanalisi e, in particolare, alla teoria delle relazioni oggettuali. Oggi con l ‘apporto delle Neuroscienze il nuovo concetto di Body Organising di Downing ripropone come punto centrale del lavoro corporeo, il passaggio interconnesso tra pensiero emozione e corpo per un cambiamento profondo ed incarnato.
Negli anni ‘90 Downing, spinto dalle Ricerche in Evolutiva sull’Attaccamento e sulla Funzione Riflessiva, elabora la Video Intervention Therapy proponendo l’uso del video come strumento e modello d’intervento veloce ed efficace per la risoluzione della sintomatologia dell’infanzia e dell’adolescenza. La microanalisi dei corpi “visti da fuori”nella loro interazione diviene la chiave di lettura intercorporea e diagnostica di ciò che è funzionale e di ciò che non lo è. Sempre attraverso il video viene strutturato un efficace modello d’intervento clinico, volto a migliorare velocemente le competenze genitoriali/relazionali.
L’Istituto oggi si occupa prevalentemente di Formazione in Body Therapy,Video Intervention Therapy, Training Autogeno e Tecniche di Consapevolezza Corporea, psicoterapia individuale, di gruppo, della coppia e della famiglia.
Il Funzionalismo Energetico, elaborato da Francesco Dragotto, origina dalla Vegetoterapia Carattero-Analitica, sistematizzata da Federico Navarro, integrando questa prassi psicoterapeutica con le conoscenze dell’embriologia e della fisiologia intrauterina e post-natale.
Il Funzionalismo Energetico si basa sulla concezione dell’essere umano come campo energetico vivente che ha una sua definizione data, non tanto dalla pelle, quanto piuttosto dalla pulsazione: cioè dalla capacità di vibrare in un movimento alternato di espansione e contrazione.
L'individuo viene visto nella sua interezza: non un corpo e una mente che si influenzano a vicenda, ma un'unità funzionale pulsante "mente-corpo" in continuo interscambio tra il proprio mondo interno e il mondo intorno a sé. Il percorso psicoterapeutico si attua attraverso un processo che aiuta a sciogliere i blocchi muscolari, elaborare gli aspetti caratteriali, ripristinare un movimento energetico che consenta di riattivare il naturale piacere pulsativo dell'essere in contatto con sé, con gli altri e con il mondo.
La S.I.A.B. è stata istituita nel 1978 dallo stesso fondatore dell'analisi bioenergetica, Alexander Lowen. Negli anni '40 del secolo scorso, il medico e psichiatra newyorkese Alexander Lowen (1910-2008) è stato per alcuni anni paziente e allievo di Wilhelm Reich. Da questa esperienza ha elaborato nel decennio seguente l'analisi bioenergetica, apportando delle significative innovazioni teoriche e pratiche all'approccio originale reichiano. Nel 1956 Lowen fondò l'International Institute for Bioenergetic Analysis, che garantisce alti e uniformi standard di formazione a livello mondiale e al quale la S.I.A.B. aderisce. Oggi la S.I.A.B., con sedi principali a Roma e a Milano, è la Società bioenergetica più grande in Europa. In sintonia con l'evoluzione del pensiero analitico, l'approccio bioenergetico s'intende oggi come psicoterapia somatico-relazionale. Partendo dall'assunto-base che “siamo il nostro corpo” (Alexander Lowen), l'analisi bioenergetica esplora le dinamiche energetiche del corpo per accedere alla forza vitale del paziente, al suo possesso di sé. Ciò include l'attenzione alla sua storia personale e alle relazioni che solitamente hanno limitato queste sue potenzialità. Scopo della terapia è dunque una maggiore integrazione del paziente col proprio vissuto corporeo e con i vissuti profondi collegati a esso, per affrontare al meglio le sfide dell'ambiente e per rendere possibile una vita relazionale significativa e appagante.
La S.I.A.R. (Società Italiana di Analisi Reichiana) è nata nel 1992 a Roma.
Il modello analitico-clinico contemporaneo della SIAR rappresenta uno sviluppo innovativo della tradizione di pensiero post-reichiana. Un modello che rappresenta un superamento, nella continuità evolutiva, di alcuni presupposti teorico-clinici che non avevano permesso di mettere in luce alcuni fondamentali contributi del pensiero reichiano; di fatto un modello che sviluppa e addiziona nuove linee guida importanti per la riflessione e per la pratica psicoterapeutica contemporanea.
Sul piano teorico, fra i contenuti di maggior novità, emergono il riequilibrio tra la concezione energetico-pulsionale dell’uomo e quella relazionale, l'introduzione dell'Analisi del Carattere della Relazione, con il Controtransfert di tratto e il Linguaggio dei e fra i Tratti (un 3º linguaggio relazionale che si realizza tra le domande implicite depositate nei tratti di carattere dell'analista e dell'analizzato), oltre alla ridefinizione del setting inteso come un sistema vivente complesso.
Sul piano clinico emerge il posizionamento della prassi terapeutica della Vegetoterapia Analitico-Caratteriale, ulteriormente sviluppata da G. Ferri in ottica filo-ontogenetica, su una Vegetoterapia non solo di stato o di livello corporeo, ma su una Vegetoterapia di fase evolutiva-pattern relazionali di tratto-livello corporeo relazionale, con attivazioni psicocorporee capaci di afferire dalla periferia su aree cerebrali centrali e sugli assetti dei neuromediatori. Si definisce in tal modo un intervento analitico-terapeutico, realizzato con attivazioni corporee appropriate, in una cornice relazionale appropriata, sulla mente incarnata enattiva e di tratto della persona, che presenta disfunzionalità e disagio, anche quando è superato l'oltre-soglia clinico.
La Società Italiana di Biosistemica è stata fondata nel 1986.
La Psicoterapia Biosistemica trae origine dalle ricerche di Jerome Liss, Jerome Liss, psichiatra e psicoterapeuta americano, che ha studiato psichiatria ad Harvard. È stato professore ordinario di Psicologia Clinica alla Westdeutsche Akademie di Dusseldorf. Il suo approccio terapeutico è stato influenzato dall’attiva collaborazione con Henri Laborit (neurofisiologia delle emozioni), Ronald Laing, David Cooper (psichiatria fenomenologica) e David Boadella (modello embriologico).
l nome “Biosistemica”, in base alla sua composizione, ci dà indicazioni relativamente ai presupposti e metodi su cui si basa.
"Bio” fa riferimento alle dimensioni biologiche, neurofisiologiche ed embriologiche inerenti la componente organica della corporeità.
“Sistemica” fa riferimento alla teoria generale dei sistemi in base alla quale è possibile concepire l’individuo come un sistema costituito da sottosistemi in interrelazione fra di loro.
Il Metodo biosistemico, in base ai presupposti teorici di riferimento, ha sviluppato mappe di lettura dei disturbi emotivi e psicosomatici e tecniche di intervento sia verbale che di lavoro sul corpo, che mirano a ristabilire la connessione tra le tre componenti di base (mente, corpo, relazioni) della mappa teorica con cui questo modello descrive l’individuo.
Nasce a Napoli nel 1968 come “Centro Studi W. Reich”. In questa sede sono numerose le iniziative formative che coinvolgono i principali continuatori del pensiero di Reich (Ola Raknes, David Boadella, Alexander Lowen, Eva Reich, Myron Sharaf,).
Nel 1973 nasce a Napoli l’Asilo sperimentale, che permetterà una osservazione e una ricerca diretta sullo sviluppo dell’infanzia. È nel 1975 che si costituisce la struttura nazionale di ricerca, che interconnette i vari Istituti che in Italia vanno man mano nascendo: l’attuale S.I.F.
La SIF organizza il 1° Congresso Nazionale di Psicoterapia Corporea nel 1990 a Napoli e il 2° Congresso Nazionale tenutosi a Catania nel 1992.
La Teoria (Luciano Rispoli) mette in evidenza come la struttura unitaria del Sé si costituisca dinamicamente in una costellazione di processi funzionali psicocorporei, raggruppabili in quattro grandi aree: Area cognitivo-simbolica (razionalità, ricordi, fantasie), Area emotiva (affetti e sentimenti), Area posturale (movimenti, forma del corpo, posture), Area fisiologica (sistemi e apparati interni); centrale è una concezione di unitarietà e circolarità dei processi psico-corporei, per cui tutte le Funzioni concorrono pariteticamente all’organizzazione del Sé. Fondamentale nella descrizione di questa teoria dello sviluppo sono le “Esperienze Basilari del Sé”, ovvero quelle esperienze fondamentali attraversate durante tutto l’arco della vita (sia durante il primo sviluppo che durante la vita adulta) che permettono di conservare l’integrazione originaria, la salute, il benessere e sviluppi tutte le possibili capacità per affrontare adeguatamente la realtà.
Oggi la SIF collega 8 Istituti distribuiti nel territorio Nazionale e raggruppa 96 soci Psicoterapeuti che si incontrano 3 volte durante l’anno per aggiornamento, scambio, condivisione dell’esperienza clinica, promozione della ricerca legata alla psicoterapia, come pure l’organizzazione di eventi seminariali e congressuali. L’associazione è strettamente legata alla Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale Corporea (SEF).